Pubblicazioni
F. Bellelli, Percorsi storici della pedagogia giuridica. Vico, Rosmini e la dignitas hominis, Aracne, Roma 2020.
L’indagine sulle opere di Vico e di Rosmini — e della loro diversificata ricezione — mediante il metodo storico-culturale, intrecciato con l’analisi dei corpora, riguardo alla (teoria integrata della) dignità umana, offre effettivi percorsi di pedagogia giuridica. Con pedagogia giuridica s’intende il portare alla luce, in modo similare e complementare da parte dei due autori, di un tanto originale quanto significativo approccio epistemologico per la ripresa e lo sviluppo della dignitas hominis.
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A Rosmini, Scritti pedagogici, a cura di Fernando Bellelli, vol. 32 dell’Edizione Nazionale e Critica delle opere di Antonio Rosmini, Città Nuova, Roma 2019.
Raccoglie gli scritti pedagogici di Antonio Rosmini: Del principio supremo della metodica, e di alcune sue applicazioni in servigio dell’umana educazione; Della libertà d’insegnamento; Metodo filosofico; Regolamenti scolastici; Frammenti. Rosmini aveva predisposto di elaborare tre volumi di Pedagogica e Metodica fin dal 1836, opere che poi lasciò incompiute, come la più nota Teosofia. In particolare, Del principio supremo della metodica, e di alcune sue applicazioni in servigio dell’umana educazione è un testo cruciale, perché offre il criterio filosofico-teologico princeps per l’attività educativa e per correlarla a tutta l’enciclopedica prospettiva del sistema aperto della verità elaborato dallo stesso Rosmini.
F. Bellelli (ed.), Nuzialità trinitaria: relazione e identità. Rosmini e il fondamento simbolico dell’umano, prefazione di Piero Coda, postfazione di Marc Ouellet, Edizioni Feeria-Comunità di San Leolino, 2017
«Solo poche righe per sottolineare, e condividere, lo “spirito nuovo” col quale è stato scritto questo libro. […] Gli autori che lo hanno scritto, per lo più giovani studiosi in proporzione ai temi che trattano, hanno anche capovolto il metodo di studio di Rosmini. Invece di seguire la via tradizionale, che partiva dall’ideologia e proseguiva, attraverso la logica, con l’antropologia, politica, diritto… si sono cimentati sull’ultima produzione di Rosmini, cioè sul discorso intorno all’essere, alla metafisica, alla ontologia, tema altissimo, trattato nell’incompiuta Teosofia. […] Dalla prima all’ultima pagina si respira la percezione che gli autori dei saggi di questo libro abbiano trovato in Rosmini un interlocutore acuto sapiente e santo, capace di offrire, a loro ed a chi desideri accostarlo, sentieri che non nutrono solo la ragione, ma aiutano anche a rigenerare il cuore. Come dire che il pensiero di Rosmini è stato concepito ed è finalizzato alla coltivazione della carità in tutte le sue dimensioni. È un cammino illuminato, che si fa sempre entro l’orizzonte o sotto il cielo dell’amore: una ontologia o metafisica dell’amore». (Dalla postfazione di Padre Umberto Muratore, Direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa)
Rosminianesimo teologico. Pedagogia del sapere di Dio. Una prospettiva storico-culturale, Mimesis, Milano 2019.
«Rosmini è pedagogo della scienza del cuore dal punto di vista intellettuale, morale e spirituale, in quanto è in se stesso permeato dalla (gesuitica) spiritualità del principio di passività, che lo porta ad esprimere ed elaborare una pedagogia come scienza umana in connessione intrinseca con la pedagogia divina che è la teologia spirituale. […] Gli itinerari spirituali descritti […] ci portano a comprendere come l’unità dell’educazione è nel contempo criterio teologico-spirituale e pedagogico essenziale per l’elaborazione di un sapere in grado di offrire l’unità dei saperi, e che, per questo, affronta fruttuosamente le sfide della contemporaneità […] quali: lo sviluppo di uno stile ecclesiale sinodale; l’emergere di nuove interpretazioni storiografiche in grado di riaccostare il nesso tra utopia e kairos cristologico in termini inediti; il valorizzare il fattore antropologico rosminiano in quanto discriminante etico fondativo della dignità della persona, in modo tale che questo fattore sprigioni le sue implicazioni in termini politico-costituzionalistici, sociali e giuridici». (Dall’Introduzione).
F. Bellelli-E. Pili, (edd.), Ontologia, fenomenologia e nuovo umanesimo. Rosmini ri-generativo, prefazione di Erio Castellucci, postfazione di Umberto Muratore, Città Nuova, Roma 2016, quarta di copertina
«Solo poche righe per sottolineare, e condividere, lo “spirito nuovo” col quale è stato scritto questo libro. […] Gli autori che lo hanno scritto, per lo più giovani studiosi in proporzione ai temi che trattano, hanno anche capovolto il metodo di studio di Rosmini. Invece di seguire la via tradizionale, che partiva dall’ideologia e proseguiva, attraverso la logica, con l’antropologia, politica, diritto… si sono cimentati sull’ultima produzione di Rosmini, cioè sul discorso intorno all’essere, alla metafisica, alla ontologia, tema altissimo, trattato nell’incompiuta Teosofia. […] Dalla prima all’ultima pagina si respira la percezione che gli autori dei saggi di questo libro abbiano trovato in Rosmini un interlocutore acuto sapiente e santo, capace di offrire, a loro ed a chi desideri accostarlo, sentieri che non nutrono solo la ragione, ma aiutano anche a rigenerare il cuore. Come dire che il pensiero di Rosmini è stato concepito ed è finalizzato alla coltivazione della carità in tutte le sue dimensioni. È un cammino illuminato, che si fa sempre entro l’orizzonte o sotto il cielo dell’amore: una ontologia o metafisica dell’amore». (Dalla postfazione di Padre Umberto Muratore, Direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa)
F. Bellelli (ed.), Sotto la pelle uguali e fratelli. La famiglia ecclesiale soggetto di ospitalità interculturale, prefazione di Roberto Mancini, Postfazione di Marco Dal Corso, Aracne, Roma 2018
Questi testi trasudano dell’esperienza in atto a Modena di una condivisione interculturale che dà la parola ai migranti stessi. I contributi, di e dopo un convegno ad hoc, approfondiscono: il discernimento dall’antropologia (religiosa) della coscienza e dalla nuzialità trinitaria ospitale, guardando a Evangelii Gaudium, Amoris laetitia e Gaudete ed exsultate; nella mirabile congiunzione (cfr. A. Rosmini), la famiglia, nella sacramentalità del matrimonio, soggetto di evangelizzazione, e il ripensamento del ministero ordinato e delle speciali consacrazioni. L’opzione è l’integrazione ecclesiale delle culture e dei popoli mediante l’ospitalità, cifra sintetica della bellezza della dignità dell’umanità, immagine e somiglianza di Dio che è Trinità, nella famiglia della quale siamo tutti fratelli.
A. Rosmini, Filosofia della politica, a cura di Fernando Bellelli con nota editoriale di Raimondo Cubeddu, Cantagalli, Siena 2021.
Di un’edizione in italiano corrente di quella che, con ogni probabilità, è la più importante opera italiana di filosofia politica, quale è la Filosofia della politica di Antonio Rosmini (1839), si avvertiva da tempo l’esigenza. Concorre a colmare tale vuoto la presente pubblicazione, destinata sia alla divulgazione, sia al pubblico degli addetti ai lavori. La scelta di offrire una selezione di testi tratti dall’opera integrale, con segnalata omissione di alcuni capitoli, peraltro di carattere ripetitivo, obbedisce proprio al duplice criterio di fornire, da un lato, un testo maggiormente accessibile rispetto a quello che è il più voluminoso testo originale, dall’altro lato di restituire al meglio, con la debita evidenziazione, i capisaldi del pensiero politico di Rosmini.
La Filosofia della politica è uno dei testi fondamentali dell’intera articolazione dei saperi elaborata da Antonio Rosmini e, all’interno del sistema rosminiano, nella sua in sé compiuta originalità e organicità, si colloca al crocevia delle scienze giuridiche, della filosofia, della pedagogia, della teologia e delle stesse scienze politiche. Il cruciale dibattito tra l’articolato percorso storico-teorico della dottrina sociale della Chiesa e il differenziato liberalismo dell’Occidente trova una felice soluzione nel “liberalesimo” rosminiano – singolare declinazione del “cattolicesimo liberale” – che viene delineato dal Roveretano principalmente in quest’opera.
Se, come Alessandro Manzoni sottolineava allo stesso Rosmini, di cui era intimo amico, la lingua italiana con la quale il Roveretano scriveva era già all’epoca di non facile accessibilità, e ancor più dunque lo è ora, a maggior ragione la trascrizione della Filosofia della politica in un italiano corrente, agile e scorrevole, fedele ai contenuti originali, è uno strumento necessario per permetterne una maggiore fruibilità al pubblico contemporaneo. Ed è proprio la raffinata fluidità della restituzione in italiano corrente a costituire uno dei punti di forza della selezione offerta. Tutto ciò giova al lettore che in tal modo ha accesso agevolato, sintetico ed esaustivo a tutti i principali capisaldi di contenuto della teoria politica di Rosmini.
F. Bellelli, Etica originaria e assoluto affettivo. La coscienza e il superamento della modernità nella teologia filosofica di Antonio Rosmini, prefazione di Pierangelo Sequeri e postfazione di Nunzio Galantino, Vita e Pensiero, Milano 2014
L’odierna trasformazione inedita della svolta antropologica pone all’elaborazione del ‘nuovo umanesimo’ l’esigenza di articolare un nuovo assetto del religioso in chiave filosofico-teologica. A questa elaborazione contribuisce la ricerca qui presentata che poggia sullo scavo approfondito e scientifico dei testi del Beato Antonio Rosmini. Da questa attenta analisi emerge una forma propria di metafisica della pro-affezione, che porta all’evidenza l’esperienza della coscienza stessa come originariamente etica perché assolutamente affettiva (e viceversa). Questo approccio, senz’altro originale, in quanto, tra l’altro approfondimento coerente della teoria della coscienza credente di Pierangelo Sequeri, articola intrinsecamente le connessioni epistemologiche dei saperi e delle scienze, anche umane, e perviene alla ri-comprensione della cifra unitaria della mutazione epocale della post-modernità, individuandola nella coscienza morale riflessa, intesa come giudizio speculativo di un giudizio pratico.
F. Bellelli, Tommaso e Rosmini: il sapere dell’uomo e di Dio fra due epoche, prefazione di Piero Coda, «Divus Thomas» 1 (2011)
Il presente volume può essere considerato non solo una ripresa del confronto, già presente nella storia della Rivista, tra san Tommaso d’Aquino e il beato Antonio Rosmini, ma anche e soprattutto, un contributo che si colloca all’interno della quarta fase degli studi rosminiani. Se lo studio di Rosmini, dopo la riabilitazione teoretica e la beatificazione, non deve difendere il Roveretano da accuse di eterodossia, il nuovo contesto apre all’approfondimento del suo pensiero specialmente nella sua interpretazione del doctor communis et humanitatis. Il percorso offerto parte da una lettura dell’epoca in cui è avvenuto quello che è stato l’enigma Rosmini (epoca sia personale, sia cultural-ecclesiastica, sia di storia del pensiero filosofico-teologico), ha il suo baricentro nella comparazione e sviluppo di Tommaso che Rosmini compie in termini antropologico-teologici, e si sofferma nell’indicare possibili percorsi dell’incremento speculativo e teoretico in campo filosofico e teologico, incremento che è costituito e che scaturisce dalla “svolta antropologica” rosminiana, posta in dialogo con la contemporaneità. L’intento, tramite interventi di una pluralità corale di esperti in questi molteplici approcci, è quello di mostrare l’attualità di Rosmini, in virtù della sua originale interpretazione tommasiana, proprio riguardo alla riflessione contemporanea e allo stato della ricerca.
F. Bellelli-G. Gabbi, Profezia e attualità di Antonio Rosmini, Edizioni Rosminiane, Stresa 2016, quarta di copertina
La profezia del Beato Antonio Rosmini riscontra nel tempo presente, in modo crescente, un’attenzione, sia dal mondo ecclesiale che dalla società civile, tale da sprigionare con progressione sempre maggiore la sua attualità. I contributi qui proposti in modo ragionato dai curatori, rileggendo un ciclo di conferenze promosso dal Cenacolo Rosminiano Emiliano-Romagnolo, si collocano, a tutti gli effetti, all’interno delle finalità del Progetto culturale della Chiesa italiana, rinnovate dalla Conferenza Episcopale all’indomani del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze. La sempre viva attualità della profezia del Roveretano è resa possibile dal radicamento italiano e, nello specifico, emiliano-romagnolo, di una storia che è stata scritta dallo stesso Rosmini insieme al tessuto culturale, sia ecclesiale che civile, di coloro che in queste terre consegnano al presente e al futuro quei frutti di carità intellettuale. Tali frutti, anche tramite il presente contributo, possono diventare semi e germogli della perenne novità del Vangelo per l’uomo di tutti i tempi, segnatamente dell’epoca nella quale stiamo entrando.
F. Bellelli, Cristocentrismo e storia. L’uso dell’analogia nella cristologia di H. U. von Balthasar, prefazione di Pierangelo Sequeri, «Divus Thomas» 1 (2008), quarta di copertina
L’analogia, usata in ambito di confronto fenomenologico-metafisico-teologico, è il principio di riabilitazione dell’evento nel suo rapporto con la storia. Ed è perciò criterio ermeneutico per la comprensione dell’epistemologia-metodologica della cristologia dell’Autore. Il «Logos»-Gesù di Nazareth rende unico l’assoluto divino nella storia ed evidenzia il principio cristocentrico di Gesù come parabola di Dio, «unum absolutum» che è il fondamento dell’analogia d’attribuzione in reciprocità di rapporto con l’analogia di proporzionalità. L’orizzonte di tale analisi cristologica a partire dal fenomeno Gesù di Nazareth non potrà che essere illuminato dall’amore quale «trascendentale in assoluto»: qui si gioca il dato centrale per la teologia cristiana: la proportio-relatio dell’uomo e di Dio è custodita, donata nell’immanenza dell’amore di Dio in Gesù. Il radicamento della tesi dell’analogia è cristologico, e ciò non significa disconoscenza bensì conferimento di piena significatività al discorso filosofico.
F. Bellelli (ed.), Rosminianesimo teologico. Il divino nell’uomo e l’umano nella rivelazione, Mimesis, Milano 2017
«Rosminianesimo teologico» determina in questo primo volume il proprio orizzonte programmatico di ricerca, indicando l’opzione di riferimento per svolgerla. Tale opzione ha uno dei suoi approdi fondamentali relativamente alla riflessione sull’immaginazione. L’affective turn delle discipline scientifiche contemporanee e dell’epistemologia non possono fare a meno di riconoscere in Rosmini un interlocutore, da un lato, capace di attirare lo studioso alla comprensione del sistema aperto della verità del Roveretano, dall’altro lato, non possono fare a meno di prendere atto della capacità di Rosmini di de-costruire e ri-costruire i vari approcci scientifici, proprio in analogia alla sua prospettiva. «Rosminianesimo teologico» si colloca nel dibattito culturale contemporaneo, offrendo nei presenti contributi, tutti riferentisi alla teologia, e tramite Rosmini: a) riguardo all’intenzionalità teoretica come elemento caratterizzante l’incedere filosofico dell’analitica, l’avvicinamento della fenomenologia all’analitica (e viceversa); b) il cimento, ancorato ad un forte riferimento metafisico, con la svolta teologica (incluse le sue radici storico-filosofiche) della fenomenologia (francese); c) uno degli aspetti certamente più affascinanti e avvincenti del confronto tra il pensiero cristiano e l’idealismo tedesco: la questione del negativo; d) il rapporto tra il canone scritturistico della Parola di Dio e, a cominciare dalla filosofia del linguaggio, l’universo inerente alla linguistica, alla semantica, alla semeiotica, all’analisi del linguaggio e all’universo orbitante intorno all’espressività (artistica) dell’antropologico che si interroga sul senso mediante l’immaginazione simbolica; e) la dimensione religiosa della persona come fondamento e compimento della sua libertà se e solo se forniscono i criteri esistenziali per un autentico discernimento dei semi del Verbo e della pienezza della rivelazione cristologica nella mediazione ecclesiale.