Carissimi Parrocchiani, in questo numero de “Il campanile” trovate qualche pagina in più. Colgo lo spunto per ringraziare tutti coloro che contribuiscono a rendere sempre più “polifonico” il notiziario della parrocchia, nel condividere quello che il Signore ci dona di vivere. Permettete che ringrazi pubblicamente Alessandro Marani, che si accolla la sua realizzazione sia nel coordinare la redazione, sia nell’impaginazione informatica. Sono molte le fotografie che descrivono le variegate iniziative: esse parlano, in un certo senso, da sole, ma sono senz’altro arricchite dalle indispensabili testimonianze scritte, che ci permettono di coglierne il significato profondo. L’augurio che ci facciamo è quello di trasformare la lettura in preghiera e la preghiera in vita buona. Grazie a tutti!
Giovedì 1 settembre 2011, nella chiesa di San Ruffino V., nel percorso formativo della Festa-Sagra di San Luigi, a Portile, c’è stato l’incontro con il Vescovo di Fidenza, Carlo Mazza, sul tema “Sport e oratorio: educare alla vita buona del Vangelo”. Per chi non lo sapesse il Vescovo Carlo Mazza è stato assistente degli sportivi italiani in diverse Olimpiadi, pertanto una sua parola relativa al legame Sport e Vangelo è quanto mai preziosa e meritevole di attenzione. Ed in effetti l’assemblea che si è ritrovata a seguire l’incontro ha ascoltato in un “sacro” silenzio tutto l’intervento. Nella prima parte il Vescovo si è soffermato sulla differenza fra gioco e sport: il primo immediato (come ad esempio i giochi per i bambini), libero, non strutturato; il secondo un’evoluzione codificata ed organizzata dello stesso gioco però più vicino ad una dimensione adulta e competitiva, sulla base delle regole. L’incontro è continuato con la spiegazione dell’importanza educativa del sano egoismo, laddove ci sia un rispetto delle regole e dell’avversario, laddove ci sia il tentativo di superare i propri limiti, di forgiare il carattere per il raggiungimento di un obiettivo, imparando anche a perdere, tutti elementi essenziali anche nell’esperienza spirituale e nella vita. Il Vescovo Carlo ha poi riportato alcuni colloqui avuti con gli atleti di cui era assistente spirituale, colloqui in cui li spronava ad una crescita e ad un cammino spirituale senza il quale un eccellente risultato sportivo perde parte fondamentale del suo significato, se esclusivamente abbandonato alla dimensione fisica. Molta attenzione, infine, nell’ampio e partecipato dibattito, è stata posta sulla valenza educativa dello sport non agonistico, in cui adulti “veri” giocano insieme ai ragazzi e, proprio per l’importanza di tale forma di sport, sulla necessità di investire nella formazione degli operatori che lavorano negli oratori, luoghi in cui bisognerebbe promuovere questa forma di sport, insieme a sinergie con gli altri enti di promozione sportiva.
Don Fernando Bellelli